GIVE PEACE A CHANCE
Due giovani vite, due bandiere, due culture in un’immagine che trasferisce ciò che sempre dovrebbe essere: contatto, serenità, la volontà di cercare e trovare ciò che unisce piuttosto che ciò che divide.
Aderiamo alla campagna “GIVE PEACE A CHANCE” 🌈promossa da UNA, aziende della comunicazione Unite, associazione alla quale aderiamo.
La guerra crea barriere, la comunicazione le abbatte.
La comunicazione ha il potere di trasformare la società, e deve contribuire a renderla migliore. Quando il mondo perde la rotta ci si accorge drammaticamente di quanti margini ancora ci sarebbero stati.
Questa campagna di sensibilizzazione non può avere l’ambizione di fermare i combattimenti, ma vuole scuotere le coscienze di tutti e ricordarci che la voce di ognuno ha un valore e un ruolo, e che comunicare bene è una delle strade più solide per un mondo che viva nella pace.
Aiutaci a sostenere la raccolta fondi per l’Ucraina organizzata da CroceRossa 👉 https://cri.it/emergenzaucraina/
Congressi ed eventi aziendali annullati: le imprese del settore chiedono aiuto al Governo
Il perdurare dello stato di emergenza sanitaria unito a una comunicazione spesso confusa e allarmistica mettono in grave stato di crisi non solo il settore delle fiere ma anche quello dei congressi e degli eventi aziendali quali convention, meeting e lanci di prodotto
06 gennaio 2022
Le imprese del comparto che ha un indotto diretto sul Pil di oltre 36 miliardi di euro e che occupa 570mila addetti stanno fronteggiando una crisi senza precedenti che deve essere affrontata dal Governo con misure specifiche e a largo respiro temporale. Il susseguirsi di varianti del virus e le relative restrizioni internazionali impediscono infatti la certezza di programmazione e svolgimento di congressi ed eventi aziendali non solo nell’anno in corso ma anche nel 2023.
L’aggregazione delle associazioni del settore #Italialive chiede con estrema urgenza la convocazione di un tavolo governativo al quale sottoporre la richiesta improrogabile di misure di sostegno per le imprese della meeting industry. Riduzione contributiva, prolungamento della cassa Covid e contributi a fondo perduto sono alcune delle misure imprescindibili per non causare il fallimento di migliaia di imprese e il licenziamento di migliaia di lavoratori.
Almeno un milione di piccoli e grandi eventi prodotti ogni anno, 56,4 miliardi il fatturato di tutto l’indotto con un impatto diretto sul PIL di 36,2 miliardi di Euro, 570 mila addetti. Queste le cifre di cui parliamo, che sono sparite o sono a grave rischio di estinzione.
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Dopo una parvenza di ripresa nei mesi estivi e autunnali il settore si è nuovamente fermato, e sino a data da destinarsi.
Da metà novembre congressi ed eventi sono stati cancellati o rinviati, anche di un anno, gettando in fumo il lavoro di mesi e non dando certezze per la riprogrammazione futura. Lo stato di crisi del nostro comparto significa mettere in ginocchio agenzie di eventi, congressi e comunicazione; aziende di banqueting e catering; fornitori di tecnologia audio-video; società di trasporti; società di allestimento; interpreti; fioristi; artisti e le tante altre maestranze coinvolte nella realizzazione di congressi ed eventi. Per non parlare, poi, di location, centri congressi e alberghi
Salvatore Sagone, portavoce dei rapporti con i media di #Italialive
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Lo scorso anno il Governo ci ha supportati con ristori e sostegni che hanno permesso alla maggior parte delle nostre imprese di sopravvivere, ma non basta.
Il nostro è senza dubbio il settore più colpito dalla pandemia. Siamo stati i primi a chiudere e gli ultimi a ripartire ma la nostra è sempre una falsa ripartenza, sempre condizionata dall’andamento dei contagi, anche a livello internazionale. Da un giorno all’altro sono cancellati congressi ed eventi che hanno richiesto mesi di impegno e ingenti risorse umane per la loro progettazione! Siamo imprese e professionisti che lavorano e lavoreranno non solo quest’anno ma anche il prossimo nella più totale incertezza. Per questo è necessario che il sostegno del Governo continui in maniera strutturata e costante almeno sino al 2023
Alessandra Albarelli, presidente Federcongressi&eventi e portavoce dei rapporti istituzionali e politici di #Italialive
#Italialive fa sentire la sua voce a Radio24 con Cristin Manfredini:
"abbiamo bisogno di dialogare col Governo per risolvere una crisi senza precedenti"
La richiesta d’aiuto partita dall’aggregazione delle associazioni del settore #Italialive, a sostegno della event & meeting industry, dopo essere stata ripresa dalle principali testate giornalistiche nazionali, è arrivata anche ai microfoni di Radio24 attraverso l’intervento della rappresentante Alleanza Cooperative italiane settore Eventi e Comunicazione in #Italialive intervistata per Focus Economia da Debora Rosciani.
Congressi ed eventi aziendali annullati o rimandati a causa della repentina impennata di contagi da Covid-19 che sta caratterizzando l’inizio del nuovo anno.
Questo l’attuale scenario che ha riportato le imprese della live communication a chiedere aiuto al governo. Stiamo parlando di realtà che generano un indotto diretto di sul PIL di oltre 36 miliardi e occupa 570 mila addetti e stanno fronteggiando una crisi senza precedenti che deve essere affrontata dall’esecutivo con misure specifiche e “a largo respiro temporale”. Lo chiede #Italialive, l’aggregazione delle associazioni dell’industria dei congressi e degli eventi, che da qualche giorno ha lanciato l’ennesima richiesta d’aiuto al Governo, ripresa dalle maggiori testate nazionali
Manifesto 2021
Perché oggi l'Italia ha perso numeri che facevano davvero la differenza.
1 milione di piccoli e grandi eventi, che coinvolgevano più di *58,4 milioni di partecipanti, quasi del tutto spariti.
Come sono scomparse le relazioni e le opportunità di business che gli eventi offrivano, proprio quando di business il nostro Paese ne ha davvero bisogno.
Perché gli eventi producevano *85,5 miliardi di fatturato con *38,2 miliardi di impatto sul PIL.
E anche il mondo della politica sa quanto sano importanti event come i G20, i grandi summit economici, gli Expo, i grandi eventi sportivi, culturali e medico-scientifici, il Salone del Mobile, il Vinitaly e tanti altre…
E se ad oggi il settore ha perso il 90% di questo fatturato, ha perso tutta l’Italia.
Sono bloccati *589 mila addetti, con competenze professionali e tecnologiche al servizio dell’innovazione, che aiutavano le aziende a crescere, i brand ad emergere, i servizi a migliorare le vite delle persone.
Sono infatti le nostre vite in primis a risentirne, senza eventi soffrono i negozianti, gli hotel, i ristoranti e servizi di catering, i commercianti, i cittadini: migliaia di persone costrette a fermare le proprie attività, spesso per sempre.
Una cosa però non si è mai fermata: la passione, ma da sola non ci basta più.
La
Cultura
Cura
Events&Live Industry
è un’iniziativa delle associazioni della comunicazione live, dell’industria dei meeting e di tutta la filiera dalle agenzie alle aziende, dai singoli operatori alle Associazioni di settore che allargano la propria competenza all’ambito del turismo, della cultura, dell’arte, dello spettacolo e della formazione.
Nata da un’attenta considerazione dell’impatto che l’emergenza sanitaria Covid-19 ha avuto sulla categoria, l’iniziativa ha l’obiettivo di far pervenire a Governo e Istituzioni le proposte richieste per l’attivazione di interventi economici a tutela del settore e nell’ottica di una ripresa del Paese.
Events&Live Industry è aperta a tutte le Associazioni e alle singole realtà appartenenti alla filiera dei congressi, degli eventi e della comunicazione live che vogliano dichiararsi sostenitori dell’iniziativa.
PROPOSTE PER AFFRONTARE L’EMERGENZA COVID NEL MONDO DEGLI EVENTI E DEL TURISMO ORGANIZZATO
L’unione dei rappresentanti della Live Industry chiede al Governo proposte concrete e immediate:
RISORSE UMANE – Estensione degli ammortizzatori sociali previsti per l’emergenza Covid-19 fino al 31/12/2020; Estensione ai lavoratori stagionali, intermittenti e di surroga di ammortizzatori sociali sulla base delle ore lavorate nel 2019; Bonus di 1000 euro/mese per i lavoratori autonomi, parasubordinati, occasionali e P.Iva fino al 31/12/2020).
FISCALITÀ E SALVAGUARDIA
DEL PATRIMONIO AZIENDALE – Detassazione degli utili imponibili relativi all’anno 2019 oppure introduzione di un meccanismo eccezionale di riporto all’indietro (loss carry-back) della perdita fiscale 2020 da utilizzare in compensazione con gli utili 2019 dichiarati e tassati; Sospensione dell’acconto IRES ed IRAP dovuto per il 2020, indipendentemente dalla modalità di calcolo (storico o previsionale); Introduzione di un meccanismo di “ammortamento” straordinario delle perdite relative all’anno 2020.
CREDITO D’IMPOSTA– Pari al totale dei costi delle risorse umane per i mesi di inattività del 2020; pari al 30% dei costi delle risorse umane per il 2021; pari al 60%, degli affitti commerciali per il periodo Marzo/Dicembre 2020, cedibile ai proprietari d’immobili; pari al 50% dei costi sostenuti per prevenire il rischio biologico Covid19 negli eventi organizzati nel periodo ottobre-dicembre 2020 e nel 2021.
LIQUIDITÀ – Accesso automatico senza alcuna istruttoria e immediato a finanziamenti fino ad un importo di 1 milione di euro a tasso 0% a 15 anni garantiti al 100% da SACE S.p.A. o dal Fondo Centrale di Garanzia PMI, con preammortamento di 24 mesi.
SOSTEGNO ALLA DOMANDA – Riconoscimento dei crediti d’imposta per un biennio alle aziende che investono in eventi business & consumer sul territorio nazionale; in materia di IVA, applicabilità dell’Art 7-ter del DPR 633/72 a tutti gli eventi organizzati in Italia commissionati da soggetti passivi IVA esteri.
Il Turismo organizzato e gli Eventi stanno soffrendo e soffriranno molto più di qualsiasi altro comparto economico del Paese, con una perdita di fatturato dell’80% nel 2020.
Negli ultimi due mesi, tramite le iniziative del MANIFESTO PER IL TURISMO ITALIANO, e del MANIFESTO DELLA EVENTS&LIVE INDUSTRY (#Italialive) , sostenuti da alcune delle più rappresentative associazioni datoriali quali CONFINDUSTRIA, CONFCOMMERCIO, CONFESERCENTI ed ALLEANZA COOPERATIVE ITALIANE, abbiamo acceso un faro sul settore e suscitato un dibattito raccogliendo ad oggi quasi 70mila firme sulle petizioni collegate. Sulla scorta di tali iniziative abbiamo interloquito con la politica a livello traversale e, in primis, con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo con l’obiettivo di creare consapevolezza nel Governo sulla drammaticità della situazione, indicando al contempo le misure al sostegno.
Uno sforzo che non ha ottenuto l’effetto auspicato per questo l’unione dei rappresentanti della Live Industry e del Turismo organizzato chiede al Governo proposte concrete e immediate:
A. RISORSE UMANE E OCCUPAZIONE
Ammortizzatori sociali: per le caratteristiche peculiari del settore sopra richiamate è necessario prevedere una copertura totale e in continuità per tutte le forme previste (Fis-Gig-Cigo) fino al 31 ottobre 2020. Chiediamo altresì che il Governo, a settembre, si impegni a riverificare la situazione in termini di ripresa delle attività, per valutare eventuali misure aggiuntive di sostegno all’occupazione.
B. SOSTEGNO ALLE IMPRESE
b.1 Difesa dei patrimoni delle imprese: introduzione di un meccanismo di “ammortamento” straordinario delle perdite relative all’anno 2020 causa Covid-19, sia dal punto di vista fiscale che civilistico, sui 5 esercizi successivi di bilancio al fine di preservare il Patrimonio Netto delle imprese del settore, sterilizzando così i rischi di continuità aziendale.
b.2 Credito di imposta: eliminazione del limite di 5 milioni di euro relativo al credito di imposta per gli affitti anche per il settore del Turismo Organizzato e degli Eventi così come già previsto per le strutture alberghiere.
b.3 Contributi a Fondo Perduto e Rafforzamento Patrimoniale delle Imprese: eliminazione del limite dei 5 e dei 50 milioni/euro in quanto la maggior parte delle imprese del Turismo organizzato e degli eventi, resterebbe fuori da qualsiasi forma di sostegno. Tale provvedimento potrà essere legato alla perdita di fatturato di oltre il 50/60% in considerazione del fatto che il nostro settore prevede perdite di business fino ad oltre l’80% nel 2020.
C SOSTEGNO AL TURISMO
C.1 Fondo per il Turismo Organizzato e degli eventi incremento fino a 750 mln di euro del fondo attualmente previsto all’articolo 182/1 da estendersi anche alle agenzie di organizzazione di eventi, attingendo le risorse necessarie in termini di copertura finanziaria dalla riduzione di quanto attualmente stanziato per il Tax credit vacanze.
C.2 Tax credit vacanze (art.176), riteniamo che lo stanziamento di 2,4 miliardi/euro non rappresenti un vero valore di sostegno al settore del turismo in quanto non tiene conto del reale differenziale di maggiore domanda, rispetto a cittadini che avrebbero comunque prenotato una vacanza. La filiera del turismo organizzato beneficerà in modo marginale di questo stimolo alla domanda, che privilegerà un rapporto diretto tra cliente e struttura alberghiera, avendo tra l’altro escluso i mezzi di trasporto. L’area degli eventi ne rimane completamente esclusa. Chiediamo pertanto di stornare quota dello stanziamento totale destinandola al Fondo specifico per il Turismo organizzato e degli Eventi di cui al punto C.1. Si chiede inoltre che tale tax credit possa essere riconosciuto anche per l’acquisto di un pacchetto turistico o di servizi turistici collegati.
Invisibili,
Ma capaci di rendere
memorabili le esperienze.
Invisibili,
ma fondamentali per comunicare il sistema paese.
C’è una industria in Italia che non si vede, ma che realizza tutto ciò che vediamo “dal vivo”, da sempre parte del “Made in Italy”.
1 mln di piccoli e grandi eventi che producono 64,7 mrd euro di fatturato (36,2 mrd euro/anno di impatto diretto sul Pil).
Un settore strategico per il Paese, con 600.000 addetti, che coinvolge 56,4 mln di partecipanti e occupa il 40% delle stanza degli alberghi, garantendone la sopravvivenza.
È giusto fermarsi, ma è necessario capire come poter ripartire.
Perché un’Italia senza eventi indebolisce il sistema produttivo.
Invisibili, ma fondamentali
per comunicare
il sistema paese.
C’è una industria in Italia che non si vede, ma che realizza tutto ciò che vediamo “dal vivo”, da sempre parte del “Made in Italy”.
1 milione di piccoli e grandi eventi che producono *65,5 miliardi di Euro di fatturato *36,2 miliardi di Euro di impatto su PIL.
Un settore strategico per il Paese, con *569 mila addetti, che coinvolge *56,4 milioni di partecipanti e occupa il 40% delle stanze degli alberghi, garantendone la sopravvivenza.
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è stato giusto fermarsi,
Ma è necessario capire
come poter ripartire
attraverso azioni forti e concrete da parte delle Istituzioni, per la sopravvivenza delle imprese e dei lavoratori dell‘ EVENTS & LIVE INDUSTRY.
Perché un’Italia senza eventi indebolisce il sistema produttivo.
Perché un’Italia che non investe in questo futuro, rischia di uscire dal palcoscenico internazionale.
*Fonte: stima su dati Oxford Economics e Istituto AstraRicerche/ADC Group
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